Che cos’è l’amore?
È questa la domanda che affascina e tormenta l’uomo fin dalla notte dei tempi. È stato questo il tema affrontato insieme al poeta Dante Maffia dalle alunne e dagli alunni della classi seconde della scuola secondaria di primo grado dell’IC “Emilio Bianco” di Montalto Uffugo.
A introdurre la mattinata il dirigente scolastico Gemma Faraco che ha ricordato la mole di opere e la fama internazionale del poeta Maffia che da “Roseto Capo Spulico ha esportato in tutto il mondo le sue opere, la sua passione per il sapere e per la bellezza, insieme alla sua calabresità fatta di apertura al prossimo, accoglienza e integrazione. Ragion per cui siamo onorati di averlo qui con noi stamane dopo averlo conosciuto come docente appassionato e illustre letterato che ha ricevuto premi e riconoscimenti in tutto il mondo”.
A entrare direttamente nella tematica dell’incontro è stato il poeta Maffia che ha ricordato ai ragazzi quanto sia difficile rispondere alla domanda che gli veniva posta. “La stragrande maggioranza delle canzoni, delle poesie e dei romanzi parlano d’amore. Evidentemente la cosa più importante della vita è l’amore. Nonostante questo dopo aver raccolto migliaia di poesie, citazioni e aforismi non si può definire bene cos’è, perché tutte sono valide. Si tratta di un argomento difficile e delicato; una scommessa che voi invece, insegnanti e alunni, avete vinto perché l’avete affrontata con la giusta misura, così come dicevano gli antichi greci”.
A stimolare ulteriori riflessioni e ad impreziosire la mattinata i numerosi lavori svolti dagli alunni e dalle alunne che hanno provato a raccontare l’amore nell’arte, nella letteratura, nella musica, nella poesia e attraverso alcuni testimonial d’eccezione come Madre Teresa di Calcutta, Nelson Mandela e Gino Strada che hanno interpretato l’amore rispettivamente verso il prossimo, verso un ideale e verso la pace. Poi la lettura di alcuni temi, poesie e aforismi scritti dagli studenti.
Quindi la parola al poeta che ha offerto alla platea degli studenti la sua riflessione su come “l’amore sia quella ricchezza che viviamo quando iniziamo a sognare le cose straordinarie della vita. Quando restiamo incantati; è il momento in cui viviamo l’amore. Questa è l’unica arma che riuscirebbe a fermare le guerre e l’odio”.
Ad impreziosire ulteriormente la mattinata formativa l’intervento del professore Giuseppe Trebisacce che ha offerto una riflessione sull’amore dal punto di vista pedagogico, ambito professionale del docente.
Incontro che è proseguito con le domande rivolte al poeta sul ruolo che ha nella società contemporanea, sulla prima poesia scritta, sugli autori preferiti, insieme a tante altre curiosità. “Il poeta dovrebbe essere la misura della sensibilità umana. Deve saper cogliere i segreti di quello che sta dietro le cose. Saper raccontare in modo diverso quello che accade, mentre troppo spesso la poesia viene banalizzata trasformando tutto in poesia, anche quando non lo è” – ha ribadito ancora Maffia agli studenti che hanno seguito con attenzione e compostezza.
Da lì il racconto della prima poesia scritta a undici anni per amore verso il proprio paese Roseto Capo Spulico, e ancora una riflessione sull’importanza dello studio e della lettura “entrambe fondamentali per acquisire le competenze tecniche e per trarre dai libri quegli insegnamenti fondamentali per affrontare la vita”.
A chiudere l’importante e proficuo momento formativo – che rientra nel filone degli incontri “Orientiamoci” promossi dall’Istituto – un breve excursus su alcune delle tematiche trattate nei 160 libri scritti dall’autore, un omaggio a Dante Alighieri suo poeta preferito, e la recita di alcune poesie di grandi autori del novecento “sull’amore più grande: quello verso la propria madre”.
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